Il medico curante e il team terapeutico talvolta sottostimano il valore di questa dimensione, e non prestano attenzione a un tema che può essere invece estremamente rilevante per il paziente, sia sul piano fisico che psicologico.
Prima, e durante, ogni trattamento oncologico, i pazienti dovrebbero ricevere informazioni da professionisti sanitari ben preparati, e formati alla comunicazione con il paziente, non solo sugli aspetti medico-scientifici della malattia, e sulle diverse possibilità terapeutiche, ma anche sugli aspetti della vita di relazione su cui la malattia e i trattamenti impattano, tra cui la sfera sessuale. Ciò consentirebbe di chiarire e completare – con competenza e pacatezza – il quadro generale della malattia con le diverse e complesse implicazioni, anticipando curiosità e dubbi inespressi, contenendo l’ansia e la preoccupazione del paziente (e del partner), e promuovendo allo stesso tempo la compliance del paziente.
Questo momento fondamentale di comunicazione, riguardante tutti gli aspetti della vita del paziente inclusa la sessualità, può essere svolto con la collaborazione e il coinvolgimento delle organizzazioni dei pazienti. (PS)